La scleroterapia è un trattamento medico che consente di curare le malformazioni dei vasi sanguigni, come ad esempio le vene varicose, ma anche emorroidi, teleangectasie e angiomi cutanei. Questa terapia consiste nell’iniezione di una sostanza lesiva, che prende il nome di “sclerosante” e che comporta il collasso del vaso. A questo punto il flusso sanguigno intraprende vie alternative.
Scleroterapia: cos’è e chi può farla
In questo modo le varici spariscono e anche le emorroidi si ridimensionano, in quanto si va ad eliminare la causa dell’infiammazione e della malformazione del vaso. In ogni caso si tratta di una tecnica a cui è necessario ricorrere solo in casi specifici e soprattutto non prima di aver effettuato una corretta anamnesi. Il grande vantaggio, rispetto ad altri tipi di interventi, è che si tratta di un trattamento indolore, in quanto gli aghi ipodermici utilizzati hanno un calibro molto ridotto. I risultati sono inoltre molto positivi nella maggior parte dei casi.
La scleroterapia può essere essenzialmente di due tipi: tradizionale ed ecoguidata. Quest’ultima si serve di un ecografo e viene utilizzata quando le malformazioni riguardano vasi sanguigni profondi e non visibili a occhio nudo. Una seduta viene generalmente effettuata in ambito ambulatoriale e non richiede alcuna anestesia. Il trattamento viene eseguito una volta a settimana oppure ogni quindici giorni. Anche la durata della seduta è piuttosto breve e si attesta intorno ai 15 minuti.
Dopo aver iniettato il liquido sclerosante, la zona trattata deve essere compressa e massaggiata. E’ quindi consigliabile procedere con un bendaggio adesivo oppure indossare delle calze elastiche a compressione graduata. Naturalmente queste indicazioni sono valide per le vene varicose. In caso di angiomi invece è possibile utilizzare appositi cerotti compressivi.
Se non sono previste altre sedute terapeutiche, i bendaggi o le calze elastiche possono essere rimossi dopo una settimana. Diversamente è necessario attendere altre due settimane. Per evitare effetti indesiderati è inoltre opportuno non esporre la zona trattata ai raggi solari in quanto potrebbero comparire macchie cutanee di colore scuro. Il numero di iniezioni invece può variare in base alle dimensioni delle varici e alla quantità. Nel caso in cui fossero di dimensioni ridotte, i risultati possono essere raggiunti anche dopo soli 20 giorni. Qualora invece le vene varicose avessero dimensioni notevoli, allora sarà necessario attendere fino a 3-4 mesi. Normalmente il medico effettua una visita di controllo dopo circa un mese. In alcuni casi è necessario ripetere il trattamento, anche se non è possibile farlo prima di 5-6 settimane.
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Scleroterapia: rischi e controindicazioni
Essendo una procedura medica, la scleroterapia non può essere sottovalutata. Non solo, come ogni tecnica presenta i suoi rischi e le sue controindicazioni. Questa terapia è ad esempio assolutamente vietata in caso di: nefrosi, trombosi venosa profonda, tubercolosi, gravidanza, diabete mellito scompensato, patologie surrenali, tromboflebite superficiale.
La scleroterapia deve essere eseguita da personale medico preparato e specializzato, anche se in generale non comporta rischi particolari. Alcuni effetti indesiderati più comuni sono ad esempio macchie o righe di colore scuro, pelle ricoperta di piccoli vasi sanguigni di colore rosso molto vivo, irritazioni cutanee, arrossamenti e lividi, pelle in rilievo. Fra le complicazioni più serie può esservi invece un’infiammazione dei tessuti in seguito a iniezione o ancora la formazione di coaguli sanguigni. Questi a loro volta potrebbero spostarsi e invadere vasi sanguigni posti più in profondità causando una trombosi venosa profonda.
Per evitare effetti di questo genere e a scopo precauzionale, prima di procedere con sedute di scleroterapia, è opportuno sospendere trattamenti con anticoagulanti e contraccettivi orali almeno qualche settimana prima dell’intervento. I fumatori rappresentano inoltre una categoria fortemente a rischio, in quanto presentano possibilità più elevate di sviluppare coaguli sanguigni.
Infine, è possibile che si presenti anche un fenomeno che prende il nome di matting. Si tratta di un’eventualità piuttosto rara, che tuttavia può manifestarsi in seguito a trattamento di scleroterapia. In questo caso, dopo la rimozione di vasi di piccole dimensioni, è possibile che se ne formino di nuovi nello stesso punto o in zone vicine a quella trattata. Questo fenomeno può manifestarsi anche nelle sedute successive e, in tal caso, si procede variando il tipo di liquido sclerosante o la sua concentrazione. Nel caso in cui queste variazioni non dovessero sortite l’effetto sperato, allora sarà necessario sospendere il trattamento e valutare terapie alternative, come il laser dermatologico.