La sigaretta elettronica ha già molti “addicted”: si stima che in Italia siano circa un milione. Hanno abbandonato la classica “bionda” per passare al dispositivo nato per sostituirla. Ma svapare fa male o ci sono benefici? Non è che poi la sigaretta elettronica fa male più di quella tradizionale? Il dubbio è legittimo, visto che si passa da una all’altra proprio per una questione di salute. Cerchiamo di saperne di più attraverso i risultati degli studi più recenti sui danni della bionda elettronica.
Cos’è la sigaretta elettronica?
Si tratta di un dispositivo nato con l’obiettivo di fornire un’alternativa alla sigaretta tradizionale, al fine di ridurre la dipendenza da fumo. Funziona tramite l’evaporazione di un e-liquid, ossia di una soluzione a base di acqua, glicerolo, glicole propilenico, aromi ed, eventualmente, nicotina. Questo liquido viene vaporizzato da un dispositivo a batteria detto atomizzatore.
La scelta dell’aroma spazia dal gusto fruttato a quello tabaccoso (che richiama una certa tipologia di tabacco). Non mancano gli aromi “cremosi” e le basi neutre, alle quali si può aggiungere un’aroma concentrato a scelta, a seconda della fragranza preferita.
Sigaretta elettronica dannosa?
Ma “svapare” fa male? Sono in molti a chiederselo, visto il successo delle e-cig. A primo acchito verrebbe da rispondere di no: al contrario dei prodotti da fumo tradizionali, qui non c’è combustione e non si inalano sostanze dannose quali benzene, catrame e idrocarburi, considerati i responsabili di molte malattie oncologiche.
C’è da dire che, vista la recente affermazione sul mercato delle sigarette elettroniche, gli studi relativi alla loro possibile tossicità sono ancora pochi. In particolare, è da indagare l’eventuale tossicità delle sostanze chimiche presenti, quali il glicol propilenico e le nitrosammine. C’è poi il problema della nicotina, contenuta anche nelle sigarette classiche: pur non essendo cancerogena è nota per causare una fortissima dipendenza psichica
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Sigaretta elettronica: studi di Moreno Paolini
Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Scientific Reports-Nature, getta un’ombra sulla presunta sicurezza della sigaretta elettronica. A realizzarlo è stato un gruppo di ricercatori coordinato da Moreno Paolini, docente del dipartimento di Farmacia e biotecnologie dell’università di Bologna.
Le cavie esposte al fumo della e-cig durante lo studio hanno mostrato una riduzione della capacità antiossidante del tessuto polmonare e l’aumento della produzione di radicali liberi. Questi due fattori hanno un ruolo primario nel generare stress ossidativo, causa di invecchiamento cellulare, di malattie degenerative e di tumori.
Inoltre, “svapare” potrebbe danneggiare il patrimonio genetico: gli animali esposti al fumo delle sigarette elettroniche hanno ricevuto danni al Dna delle cellule del sangue. «Volevamo dimostrare che le sigarette elettroniche non sono prive di rischi, come sostengono invece le pubblicità – spiega Donatella Canistro, uno dei ricercatori che ha partecipato all’indagine –e abbiamo scoperto più di quanto ci aspettassimo: la capacità che questi vapori hanno di danneggiare l’informazione genetica all’interno della cellula.
Ma c’è un altro dato inquietante: l’esposizione alla sigaretta elettronica provocherebbe un aumento del colesterolo e degli acidi grassi saturi, che rappresentano un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Mentre “a livello polmonare” spiega Paolini “i vapori delle sigarette elettroniche producono un effetto inducente sugli enzimi bioattivanti, mentre inibiscono quelli detossificanti: un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali”.
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Sigaretta elettronica: studi di Mehmet Kesime
Una nuova ricerca, guidata dal team della University of North Carolina Chapel Hill, fornisce la prima prova dei danni derivanti dalla svapata visti sull’essere umano. Secondo gli autori dello studio il fumo elettronico è dannoso perché attiva una risposta immunitaria, la quale a sua volta può causare infiammazioni a livello polmonare.
Questi studi recenti, pubblicati sull’American Journal of respiratory and Critical Care Medicine (testata online dell’American Thoracic Society) hanno coinvolto 15 consumatori abituali di sigaretta elettronica, 14 fumatori di bionde tradizionali e 14 non fumatori.
Per capire se svapare fa male i ricercatori hanno analizzato i campioni di espettorato dei volontari, scoprendo che le sigarette elettroniche accrescono la concentrazione di neutrofili e di altri componenti che possono provocare un’infiammazione ai polmoni, come la fibrosi cistica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Un altro danno provocato dalle e-cig è la morte delle cellule dei tessuti che collegano vasi sanguigni e organi. Secondo gli autori, quindi, non c’è più possibilità di dubbio: la sigaretta elettronica fa male perché può provocare malattie infiammatorie a livello polmonare e altre alterazioni come lipus, psoriasi e vasculiti.
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Fumo della e-cig vs fumo tradizionale
Ma allora è meglio la sigaretta elettronica o la bionda tradizionale? Secondo le più recenti scoperte, come abbiamo visto, svapare non è meglio di fumare sigarette: entrambi le abitudini aumentano particolari componenti biologici (come la tioredossina), attivando meccanismi di difesa collegati allo sviluppo di patologie polmonari. Mehmet Kesimer, autore senior dello studio, spiega: “i nostri danni mostrano che le sigarette elettroniche appongono una firma del danno nel polmone, sia simile che unica, che sfida il concetto che passare dalle sigarette tradizionali alle e-cig rappresenti un’alternativa più salutare”.
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I risultati degli studi di Mehmet Kesimer non trovano, tuttavia, un’accoglienza unanime. Il direttore dell’S.C. Otorinolaringoiatria e Centro Antifumo dell’Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino, Fabio Beatrice, avanza alcuni dubbi sull’interpretazione data dai ricercatori agli esiti della ricerca: “non viene descritto e controllato il campione dei fumatori utilizzati e messi a confronto ai quali apparterebbe l’espettorato. I normali fumatori sono tali, ma i fumatori di elettronica è assai verosimile che siano ex fumatori (e da quanto tempo?)”. Secondo Beatrice “vi sarebbe ormai totale consenso da parte degli esperti che il fumo elettronico rivesta grande interesse clinico proprio per la fortissima riduzione di tossicità rispetto alla classica sigaretta”.
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Dove si acquistano le sigarette finte?
Le sigarette elettroniche possono essere acquistate facilmente nei negozi autorizzati specializzati, negli shop online e in farmacia. In alcuni punti vendita è possibile effettuare delle prove gratuite prima di acquistare il dispositivo. E’ opportuno controllare che sia l’e-cig prescelta, sia le ricariche, siano certificati, in modo da evitare truffe e sigarette elettroniche cinesi dai prezzi bassi, ma potenzialmente più dannose.
In commercio esistono alcuni rimedi naturali per smettere di fumare. Purtroppo sono poco pubblicizzati e intorno a loro non è nato tutto l’interesse mediatico che si è scatenato per la e-cig. Prendiamo ad esempio Nicoin, uno spray a base di erbe naturali che aiuta a smettere di fumare in sole 3 settimane. E’ facile da usare, perché si spruzza direttamente in bocca.
Contiene:
- Niacinamide (l’ammide dell’acido nicotinico), è l’agente principale dello spray, in grado di ridurre sensibilmente il bisogno di fumare
- Estratto di biancospino, sostiene il sistema cardiovascolare
- Estratto di erba di San Giovanni, che combatte i sintomi dell’astinenza, quali stress, fame nervosa e insonnia
- Un mix di oli (eucalipto, melissa e mentolo)
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Il libro consigliato
In questo libro viene proposto il programma Freedom From Smoking, che ha già aiutato milioni di persone a dire addio al fumo senza bisogno di sostituire la bionda classica con la sigaretta elettronica.