Quanti battiti al minuto bisogna avere

frequenza cardiaca

Per affrontare preparati eventuali situazioni di emergenza, è bene sapere quanti battiti al minuto bisogna avere, ossia qual è la normale frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo.

Quanti battiti al minuto bisogna avere a riposo

Con il termine frequenza cardiaca ci si riferisce ai battiti effettuati dal cuore ogni minuto. I valori “normali” variano in riferimento alla fascia d’età e sono:

  • neonati: da 80 a 180 bpm
  • bambini: da 80 a 100 bpm
  • adolescenti: da 70 a 120 bpm
  • adulti: da 60 a 90 bpm

Oltre a variare in base all’età, i battiti al minuto variano a seconda di:

  • l’attività che si sta svolgendo
  • il grado di allenamento
  • il momento della giornata
  • il livello di stress
  • le emozioni
  • il sesso femminile e maschile
  • la presenza di patologie più o meno gravi

Vista la quantità di fattori che può incidere sulla frequenza cardiaca, per capire quanti battiti al minuto bisogna avere è necessario effettuare la misurazione a riposo. In media, un uomo adulto ne ha circa 70, mentre la frequenza cardiaca delle donne si aggira intorno ai 75 bpm. La condizione in cui il numero di battiti al minuto è inferiore alla soglia minima (per ogni fascia d’età) è detta bradicardia, mentre quella in cui è superiore alla soglia massima è chiamata tachicardia.

Come si misurano i battiti del cuore

La situazione ideale per misurare i battiti al minuto è il mattino appena svegli e a riposo. Basta appoggiare il dito in uno dei punti in cui l’arteria si trova vicina alla superficie del corpo. In genere si preferisce rilevare la frequenza cardiaca nel polso (arteria radiale) o nel collo (arteria carotide), ma si può tranquillamente fare la stessa cosa all’altezza dell’inguine (arteria femorale) o del gomito (arteria brachiale).

quanti battiti cardiaci bisogna avere

  1. Appoggiate indice e medio sulla parte anteriore del polso, circa 2 cm sotto la mano, oppure su un lato del collo, a qualche centimetro dal pomo d’adamo
  2. Quando percepite le pulsazioni dell’arteria, fate una leggera pressione, ma non troppa
  3. Contate i battiti del cuore (non è necessario rilevare i battiti per 60 secondi, ma si può fare anche solo per 10 secondi e moltiplicare per 6)

La frequenza cardiaca può essere rilevata anche con un apparecchio apposito chiamato cardiofrequenzimetro. E’ utile soprattutto quando si ha necessità di misurare i battiti al minuto in modo continuo, ad esempio durante l’attività sportiva.

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Quanti battiti al minuto bisogna avere sotto sforzo

Per capire quanti battiti al minuto bisogna avere durante l’attività sportiva, può essere utile calcolare la frequenza cardiaca massima o “di soglia”. Per fare questo dobbiamo sottoporci a un test massimale, ossia ad una prova che ci spinge ad un livello di intensità lavorativa massimale. Questo livello si raggiunge quando la fatica è tale che non è possibile incrementare oltre l’intensità. La frequenza cardiaca massima aiuta l’atleta a capire quali esercizi possono aiutarlo a migliorare le prestazioni sportive.

La frequenza cardiaca è importante soprattutto nella corsa. La soglia massima viene in genere calcolata così:

220 – età dello sportivo

In base a questa formula un individuo di 30 anni raggiunge al massimo i 190 battiti al minuto.

Quando si pratica la corsa come sport è importante non superare i valori consigliati, ossia:

  • per la corsa lenta il 50-60% della soglia massima
  • per la corsa moderata il 60-70%
  • per la corsa veloce il 70-80%
  • per la corsa agonistica l’80-90%

Frequenza cardiaca quando preoccuparsi

Non sempre un’alterazione dei battiti cardiaci è sintomo di un problema: lo dimostrano gli atleti, la cui frequenza cardiaca è ridotta dall’allenamento prolungato. Si tratta di un cambiamento benefico, in quanto è associato a una maggiore efficienza dell’apparato cardio-vascolare, e consente agli atleti di fornire migliori prestazioni durante l’esercizio. Se normalmente si devono avere 60 battiti al minuto, un atleta può averne anche solo 30. Anche una frequenza cardiaca alta non è per forza un cattivo segnale: esistono persone che l’hanno sempre avuta così senza essere mai incorse in problemi di salute. Bisogna preoccuparsi quando, insieme alle aritmie cardiache, appaiono:

  • dispnea (affanno o fame d’aria) dopo sforzi lievi
  • debolezza e dolori muscolari diffusi
  • capogiri e vertigini
  • dolore al petto

Attenzione allo stress: ritmi frenetici stimolano la produzione di adrenalina, che aumenta i battiti del cuore e, a lungo andare, può portare a uno scompenso cardiaco. In questi casi può essere d’aiuto usare un prodotto rilassante che riduce i battiti cardiaci e aiuta ad allontanare stress e insonnia sfruttando le proprietà delle piante: leggete la nostra recensione completa di Biorelaxo. In ogni caso, se siete preoccupati non attendete oltre: fatevi visitare da un cardiologo, che vi sottoporrà agli opportuni esami.

 

Adesso che sapete quanti battiti al minuto bisogna avere, saprete riconoscere eventuali situazioni di emergenza. Proseguite la lettura scoprendo i metodi per abbassare la pressione

 

 

 

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2 Commenti

  1. Io nei periodi di stress ho il battito cardiaco un po accelerato, mi consigliate dei rimedi naturali per ridurre le pulsazioni?

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