Perché un neonato piange sempre?

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Quando un neonato piange sempre è naturale che mamma e papà si preoccupino, anche perché, molto spesso, sembra impossibile capire la causa del pianto continuo del bambino. Cerchiamo di indagare i motivi per cui si verifica questo fenomeno e come affrontare la situazione.

Perché un neonato piange?

Il pianto del bambino esprime una richiesta: piangere è l’unico modo che il neonato ha per comunicare situazioni di disagio, come la fame o il pannolino sporco. Ecco perché i bambini strillano: piangere a volume alto attira l’attenzione del genitore che non può fare a meno di ascoltare. Durante i primi tre mesi di vita può capitare che il bambino pianga di continuo, allarmando i genitori, che non riescono a capire che cosa abbia.

Un elenco delle ragioni per il cui neonato piange può essere utile per interpretare i suoi bisogni. In genere, si dispera per:

  • fame
  • sete
  • pannolino sporco
  • stanchezza
  • caldo e freddo
  • dentini che tagliano la gengiva
  • solitudine
  • malattia
  • colica

Il genitore che si trova di fronte un bambino appena nato che piange deve imparare ad interpretare queste necessità e soddisfare il bisogno giusto. Mettersi al posto del bambino è fondamentale per cogliere correttamente i suoi bisogni: dal punto di vista psicologico, questa interpretazione azzeccata favorisce nel bambino la percezione che mamma e papà tengono conto delle sue necessità. Purtroppo non esistono vere e proprie regole per capire il pianto di un neonato, è più una questione di istinto, una dote innata dei genitori. Gli esperti suggeriscono di non preoccuparsi di sbagliare, l’importante è fare sentire al bambino che si è sempre presenti. Gli errori aiuteranno il piccolo a escogitare trucchi per farsi capire meglio.

Pianto continuo del neonato: cause ed evoluzione

I bambini piangono, si sa. E’ normale. Ma perché un neonato piange sempre? Il picco del pianto si riscontra attorno alla sesta settimana di vita. In genere gli strilli del bambino tendono ad aumentate di sera. Man mano che il bambino cresce, il pianto si fa meno frequente ma più informativo. Il neonato, infatti, impara altri modi per comunicare le sue richieste: sorride, “lalla”, fa smorfie. A quel punto il pianto diventa più specificatamente un segno di turbamento.

bambino piange

Il bambino però continua a piangere per una moltitudine di motivi diversi, a volte ha solo bisogno di sentire l’odore e il battito cardiaco della madre. Risulta allora fondamentale per la neo-mamma affrontare la situazione in modo rilassato; se il pianto continuo del neonato e le responsabilità creano stress, non bisogna esitare a chiedere aiuto a qualcuno: al papà, ai nonni oppure ad una babysitter. Una mamma rilassata è più in grado di interpretare correttamente le necessità del figlio appena nato, consentendogli di crescere serenamente.

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Come capire se il bambino ha le coliche gassose?

Se il bambino piange disperato in modo ininterrotto per più ore, è molto probabile che abbia le cosiddette “coliche gassose“. Il pianto, in questo caso, è scatenato da un mal di pancia acuto. Ma come si capisce se il neonato ha questo problema?

Il primo segnale per capire se il bambino ha le coliche gassose sono i suoi movimenti: durante gli attacchi di dolore addominale acuto, il neonato si contrae e tira indietro le gambe, piegando le cosce sul bacino.

Il secondo segnale è la distensione addominale e l’emissione di aria dal sederino (ecco perché si parla di colica “gassosa”).

Il terzo segnale è la continuità del pianto: il bambino piange per più di 3 ore e più di 3 giorni su 7 per almeno 3 settimane (è la cosiddetta regola dei tre di Wessel).

Perché vengono le coliche gassose?

Non si è ancora riusciti a identificare le esatte cause di questo disturbo. L’ipotesi più accreditata è l’eccessiva ingestione di aria durante il pianto e le poppate, che provoca aerofagia. Inoltre la fermentazione del latte materno può facilitare l’insorgere della flatulenza.

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Rimedi per calmare il pianto del neonato

Il tuo bambino piange e non sai perché? Se il pianto non è dovuto a fame, sete o dolore, prova ad avvolgerlo in una coperta (stai però attenta che non soffra il caldo) oppure tienilo vicino a te e fagli fare un po’ di nanna in braccio. Molti esperti consigliano di trovare un piccolo rito per calmarlo: questo modo di agire contribuirà a rassicurarlo.

Se invece il bambino piange sempre a causa delle coliche gassose, prova con i massaggi: alcuni bambini provano sollievo se cullati in posizione prona, facendo piccoli massaggi sulla pancia. Un’altra soluzione è metterli a pancia in giù sulle ginocchia dandogli dei lievi colpetti sulla schiena.

coliche bambino

In alcuni casi può essere utile somministrare al neonato delle tisane a base di camomilla, verbena, liquirizia, menta e finocchio. Mi raccomando, non acquistare nulla di tua iniziativa ma chiedi sempre indicazioni al pediatra.

Se il bambino non riesce ad andare di corpo regolarmente, può essere d’aiuto usare un sondino. Se ti accorgi che il bambino prova a spingere e diventa rosso in volto, ma non riesce a fare nulla, ricorri al sondino per dilatare lo sfintere ed eliminare eventuali tappi di feci.

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